Marchesi - Isola Ua-Pou, Baia Hakahau

Refola
Alessandro Nodari
Mon 3 Jun 2013 05:25

9:21.51S 140:2.80W

Giovedi 30 maggio, alle 8.00, salpiamo da baia Hanamoenoa e decidiamo di ripassare da Atuona, capitale di Hiva-Oa, per acquistare pane, ricariche telefoniche, nonche’ effettuare un aggiornamento mail con la connessione internet; ad Atuona Leopoldo, il nostro amico navigatore in solitario, approfitta della nostra presenza per salpare l’ancora di poppa.

Alle 13.40 ripartiamo con destinazione baia Hanamenu situata a 19 M nel lato NW di Hiva-Oa; c’e’ poco vento, a motore arriviamo alle 16.50.

La baia e’ un insenatura profonda orientata N-S, c’e’ poco rollio, ci sono gia’ 5 barche all’ancora, l’acqua purtroppo e’ fangosa a causa delle abbondanti piogge; in questa baia hanno una seconda (!!!) casa Mary Jo (l’intraprendente tassista-tour operator) e suo marito John.

Ancoriamo in circa 8-10 mt su fondale di fango morbido, la tenuta non e’ garantita in quanto il fango cede ad una energica marcia indietro, ripetiamo l’ancoraggio dando maggior calumo; non sono previsti rinforzi di vento percio’ siamo tranquilli (9°45,81’S 139°8,41’W).

L’indomani prima dell’alba, alle 5.45, salpiamo per Ua-Pou, ci sono 60-68 miglia da fare, a seconda di dove atterreremo e vogliamo arrivare prima che faccia buio; a queste latitudini, gia’ alle 18.15 e’ buio pesto.

Dopo un paio d’ore troviamo un vento al traverso da NE, sui 10-12 kn, e proseguiamo a vela; con la traina peschiamo, uno dopo l’altro, 4 tonni da 4-5 kg, che oltre ad assicurarci il pranzo rimpinguano per bene il nostro freezer. A proposito di provviste, visto che a bordo abbiamo una grande abbondanza di frutta, il nostro caro Angelo, il piu’ esperto in dolci, si e’ prodigato nell’inventarsi marmellate di mango, dolci alle banane, di tutto e di piu’ per evitare che la frutta andasse a male.

Alle 15.20 di venerdi 31 maggio arriviamo al way point a sud di Ua-Pou, ed iniziamo a costeggiare il lato ovest dell’isola; la costa si presenta con un bellissimo sky-line pieno di alte guglie appuntite, ci sono 4 baie segnalate oltre che dal portolano anche dalla nostra C-map: le prime 3 sono molto aperte e non offrono un ridosso adeguato, la quarta, situata nel lato NW dell’isola, e’ quella considerata anche dal portolano la migliore.

Alle 17.10, poco prima del buio, ancoriamo appunto in quest’ultima, baia Hakahetau, tutti nomi quasi impronunciabili e che si assomigliano, ma un po’ alla volta si impara a distinguerli; fondale 10-12 mt su sabbia (9°21,44’S 140°6,33W).

L’acqua, contrariamente a quella trovata da Rosario solo il giorno precedente, e’ discretamente pulita e ci concediamo un bel bagno.

Sulla sinistra della baia c’e un minuscolo porticciolo protetto da un frangiflutti in cemento, di conseguenza l’atterraggio con il dinghy e’ facile e sicuro.

A terra il villaggio con l’immancabile chiesa, un supermercato, dove acquistiamo delle baguette congelate; ci segnalano che in paese c’e’ un ristorante gestito da un italiano, certo Piero, andiamo a trovarlo per sentire un po’ il menu, Piero ci racconta la sua storia di italo-francese, trasferito in Polinesia. Dispiaciuto per non poterci ospitare, con grande gentilezza ci comunica che il ristorante e’ chiuso, perche’ deve andare all’aeroporto a ricevere sua figlia.

Al molo ammiriamo un’abbondante pesca fatta alla traina, con la pagaia a remi!

L’ancoraggio nella notte si e’ rivelato abbastanza rollante, percio’ dopo la visita a terra alle 11.30 di sabato 1 giugno salpiamo per Hakahau a NE, capitale dell’isola; sono 6 miglia che percorriamo a motore nonostante un bel vento sui 15 kn, che purtroppo abbiamo sul naso.

Rinunciamo a fare bordi perche’ ho fretta di arrivare. Le informazioni acquisite su questo ancoraggio ce lo descrivevano come spesso scomodo, ed intenibile a causa dell’onda che entra nella baia, nonostante un frangiflutti a protezione del molo. Se le tali condizioni fossero confermate, voglio avere la possibilita’ di ripartire per Nuku-Hiva, 26 M a nord.

Alle 13.00 entriamo nel porto, arrivando c’e’ una discreta onda sui 2 mt, ma una volta dietro al frangiflutti troviamo tutto calmo: c’e’ una sola barca all’ancora, scegliamo quindi  un posto ben riparato dal frangiflutti, 4-6 mt il fondale di sabbia, ancora di poppa e prua rivolta all’uscita (9°21,52’S 140°2,81’W);

E’ sabato e la spiaggia e’ animata da famiglie di locali con decine di bambini, e’ in corso una “maratona di danza” e i giovani fanno festa fino a notte alta. L’indomani, domenica 2 giugno, scendiamo a terra: la gente e’ vestita a festa, alla chiesa, solito luogo di ritrovo per il villaggio, ci sono i preparativi per allestire un grande pranzo collettivo, una decina di tavole imbandite portano cartelli con i nomi delle famiglie e degli ospiti provenienti da villaggi vicini.

Ci sono molti negozi, tutti chiusi per la domenica ed almeno 4-5 supermercati (magazine), uno dei quali aperto; cerchiamo un ristorante fra i 3 nominati dalla guida, ma sono tutti chiusi per la concomitanza della festa alla chiesa. Molto bella e curata anche la piazzetta con il municipio (Mairie).

Ci rimane un buon ricordo di questo posto, molto animato, e l’ancoraggio e’ uno dei piu’ tranquilli provati finora alle Marchesi.

Alessandro     

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